Fashion heritage tips: Le specificità degli archivi della moda
Gli archivi della moda sono costituiti da materiali di diversa natura — frutto della produzione sia interna sia esterna all’azienda — perché si compongono anche di prodotti e, a volte, di intere collezioni, acquistati altrove al fine di alimentare la ricerca e l’ispirazione degli uffici stile. Anche per questo si dice che nel sistema moda le aziende risultano aggregatrici di più archivi, ovvero raccolgono gli archivi di più produttori che sono confluiti nell’impresa per ragioni di trasformazione commerciale o giuridica (ad esempio fusioni, acquisizioni, alienazioni di parte dell’azienda, ecc).
È bene sottolineare che questo genere di archivi hanno una natura conservativa, ma anche una finalità di fruizione quotidiana e, a guardar bene, non si esauriscono con lo studio dei singoli oggetti, poiché la loro ricchezza composita permette agli studiosi e ai ricercatori di rintracciare tutti i documenti ad essi relativi. Gli oggetti presenti nei depositi aziendali, infatti, perdono spesso i loro riferimenti, sono dunque da datare e da attribuire, non solo allo stilista che li ha disegnati, ma anche all’azienda che li ha prodotti e, per essere valorizzati e trasformati in un asset aziendale, necessitano di essere descritti e analizzati secondo metodi di catalogazione solidi.
Cosa si trova in un archivio d’impresa moda?
Materiale di natura amministrativa e contabile, comprensiva ad esempio di bolle di accompagnamento, notazioni cruciali da parte dei fornitori, ecc; Materiale fotografico ad uso interno e commerciale; Campionari, tirelle e rimanenze; Pezzi unici, prototipi, modelli messi in carta, ecc.; Materiale prodotto dagli uffici stile, come schizzi, bozzetti, disegni tecnici, disegni tessili, ecc. E naturalmente il prodotto, l’elemento che più di tutti riesce a restituire plasticamente la levatura qualitativa dell’azienda da cui proviene: in questo caso si parla di “archivio prodotto”. Si può dire che negli archivi di impresa moda si conserva quindi un materiale molto variegato, che è giusto conservare nel modo più corretto.
Mantenere traccia di ogni passaggio di produzione, degli avvicendamenti nella direzione creativa e nell’attività dell’ufficio stile può rivelarsi fondamentale, anzitutto per ricordarsi ciò su cui si è lavorato, le ricerche condotte, i risultati raggiunti in termini di materiali, tagli, linee e ovviamente per le nuove generazioni di stilisti che entreranno nelle maison e avranno elementi in più per conoscerne la storia, poter entrare in sintonia con lo stile che interpreta e creare nuovi prodotti con forti richiami identitari alla marca e alla sua storia.
Per essere considerato un archivio vivo, è però sempre necessario che tutti i prodotti e i documenti che lo compongono vengano ordinati, catalogati e quindi descritti nel modo più utile alla funzionalità e all’uso di tutti i reparti aziendali, che dall’archivio possono attingere per le ragioni più varie. Un archivio ben organizzato e documentato, infatti, non si limita all’accezione più classica di “fonte” di ispirazione creativa, ma può rivelarsi anche un ottimo strumento di difesa in sede legale quando si tratta di difendere un proprio brevetto o una propria creazione.
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