Fashion Journal

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Life is cabaret!

Lustrini e paillettes, piccoli frammenti di luce night & day, spesso associati alle festività, nelle ultime stagioni stravolgono i canoni e illuminano a giorno anche i capi più sportivi.

Un’onda glitter ormai ampiamente sdoganata, che supera i confini delle occasioni speciali, con un pizzico di ironia.

Il termine con suo sono più comunemente definito è francese, “paillettes” (letteralmente “pagliuzze”) , mentre il significato che è più aderente alla loro origine è l’inglese “sequin”, monete, da “zecchino”, moneta veneziana. Monetine o dischetti di luce venivano cuciti sugli abiti aristocratici, per conferire prestigio e ostentare potere e ricchezza tramite la “luce”. Dal Secolo XVII entrano ufficialmente nella Storia del Costume passando dalle corti aristocratiche ai fasti degli abiti della Belle Époque.

Come un piccolo disco di metallo ha rivoluzionato la moda e la società

I “Ricami di luce. Paillettes e lustrini nella moda di Palazzo Morando 1770-2004”, oggetto di studio e catalogazione della grande storica del costume Grazietta Butazzi, provenienti da un grande lavoro di catalogazione di abiti delle Civiche Raccolte Storiche a Palazzo Morando, sono stati protagonisti di una grande mostra “trasversale” del 2016, che ha evidenziato questa preziosa tecnica attraverso i secoli, a partire dalla seconda metà del Settecento.

Tuttavia il più grande impulso che la moda delle “paillettes” riceve, coincide, negli anni Venti del Novecento con la scoperta del tesoro del Faraone Tutankhamon e degli indumenti decorati con dischetti di metallo. 

Questo influenza dapprima il mondo dello spettacolo, per gli effetti scenografici dei giochi di luce di queste applicazioni, che poi dal teatro passano agli abiti da sera delle “flapper girls”, sottolineando l’irriverenza dei balli sfrenati che non dovevano essere accompagnai da un cavaliere. Le donne emancipate di un secolo fa con rossetto rosso, capelli alla garçonne e abiti pieni di luce e movimento comunicavano la voglia di libertà. Una moda così travolgente naturalmente stimola la ricerca per alleggerire il peso dei dischi di metallo, tanto che si ricorre all’uso di gelatine speciali, che tuttavia si potevano sciogliere con il calore, poi a pellicole e successivamente al vinile.

Un viaggio scintillante fino ad Hollywood

Dal palcoscenico al Cinema il passo è breve, le paillettes trovano la loro ideale collocazione negli abiti scintillanti della vecchia Hollywood, fasciano le forme sinuose delle grandi dive, delle indimenticabili protagoniste dei musical, accompagnano le grandi feste, catturano i riflettori durante i festival internazionali, rendono iconici abiti che hanno fatto la storia, come l’abito rosso fuoco indossato da Marylin Monroe  nel 1953 nella commedia “Gli uomini preferiscono le bionde”, le mise eccentriche di Liz Taylor, e i look che Bianca Jagger sfoggiava nel leggendario Studio 54 di New York.

Il legame con il mondo dello spettacolo, della notte e dell’entertainment si scatena nuovamente a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, con il fenomeno della Disco Music, il Glam Rock, gli spettacoli televisivi e di conseguenza entra definitivamente nell’universo della Moda. I lustrini, che nel recente passato erano appannaggio degli abiti da sera femminili diventano “genderless” ante litteram grazie a rockstar internazionali come Alice Cooper e David Bowie, le popstar Michael Jackson ed Elton John, e in Italia a un artista originale e rivoluzionario (per la cultura “bacchettona” italiana dell’epoca dei suoi esordi) come Renato Zero.

Praticamente tutti gli stilisti prima o poi vengono affascinati e attratti dalla “tentazione” luminosa delle paillettes, complice la ricerca che ha reso confortevoli i materiali con cui sono attualmente prodotte. Dalla Couture al Pret-à-porter, dagli accessori al make up, ogni momento è giusto per brillare…

 

Ti insegneranno a non splendere.
E tu splendi invece.

(Pier Paolo Pasolini)


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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