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Fashion Journal

MODA SOSTENIBILE

Green Fashion e la sostenibilità come key factor per la crescita: aperte le iscrizioni per la terza edizione del corso di F.FRI

Complice il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – strumento di portata e ambizioni inedite, messo in campo dagli Stati membri dell’UE per fronteggiare, attraverso gli opportuni investimenti, le conseguenze economiche e sociali derivanti dalla crisi pandemica – sembra che le parole chiave per il futuro del sistema Italia siano: transizione ecologica e digitale. Indicazioni di intervento che sono dunque destinate a declinare operativamente anche il futuro del tessile e moda: che siano progetti isolati o frutto di iniziative condivise, l’impegno delle PMI in questa direzione è certamente destinato a crescere.

Fondazione Fashion Research Italy, che dal 2017 accompagna le aziende attraverso precisi percorsi formativi e di aggiornamento per affrontare le sfide del mercato, sta già facendo la sua parte, lavorando ad un progetto ambizioso che promette di diventare un riferimento su questi temi e che offre: un’ampia panoramica sui materiali con caratteristiche di sostenibilità attraverso un archivio tessile costituito da più 1400 pezzi, servizi di consulenza al fianco di partner di comprovata esperienza e percorsi formativi dedicati.

Green Fashion: necessità e strumenti per una moda sostenibile è il corso executive – erogato in presenza e in streaming – che F.FRI offre agli addetti ai lavori per prepararsi a questa sfida.

Una sintesi delle necessità teoriche e operative in ambito sostenibilità

Grazie alle docenze di alcuni dei più importanti professionisti del settore, articolate in 3 moduli di lezione frontale e 1 modulo extra di workshop, i partecipanti avranno l’opportunità di analizzare i temi e le necessità burocratiche che orientano il dibattito green nel settore moda.

Si partirà con una panoramica sullo stato dell’arte e sulle normative vigenti, passando in rassegna i principali materiali con attributi di sostenibilità da impiegare nelle proprie produzioni, per poi analizzare le strategie di green marketing più adatte a comunicare correttamente e in maniera trasparente progressi e progetti speciali, terminando, infine, con una disamina puntuale delle principali certificazioni in vigore a livello internazionale e chiarire, da ultimo, i significati di certificazione, attestazione di conformità, validazione e autodichiarazione.

Ad arricchire questi moduli di lezione frontale, tre prestigiosi Case Study dedicati a presentare e approfondire le prassi operative di altrettante aziende tessili italiane di caratura internazionale, che daranno un’immediata interpretazione dei concetti affrontati nel corso delle lezioni, riportandoli alla loro realtà commerciale e organizzativa.

Il Workshop – riservato ai partecipanti in presenza – offrirà inoltre la possibilità di misurare le proprie conoscenze dei materiali attraverso una vera e propria immersione in un archivio dedicato: una raccolta di più 1400 campioni tessili con caratteristiche di sostenibilità provenienti dai principali fornitori del territorio nazionale permetterà di confrontare i materiali in base alla fibra di origine, verificandone l’impatto ambientale e l’impiegabilità nella confezione.

Case study di settore per dare forza alle nozioni teoriche

Le sfide che trasversalmente interessano il futuro di tutta la supply chain passano dalla parola “trasparenza”: non più solo un’attenzione nei confronti del consumatore, ma un sistema di veri e propri adempimenti legali che obbligheranno i produttori a rendere conto di ciascuno dei loro segmenti produttivi, partendo dalla scelta delle materie prime per arrivare ai processi affidati agli stakeholder esterni.

Per queste ragioni, oltre a fornire le coordinate teoriche per orientarsi in questi territori così incerti, Green Fashion offre le soluzioni concrete e gli esempi che condivideranno i diversi Casi di studio in rapporto al settore di competenza:

  • Dyloan, storica realtà del settore tessile delle nobilitazioni che vanta numerose collaborazioni internazionali con aziende e maison del lusso che operano in un’ottica sostenibile. Dal 1987 è diventata un riferimento internazionale per tutti i progetti di filiera caratterizzati da un approccio fortemente sperimentale;
  • Rifò, sinonimo di economia circolare, produce capi e accessori di alta qualità, realizzati con fibre tessili rigenerate e rigenerabili. Con l’aiuto di artigiani del distretto laniero di Prato trasforma i vecchi indumenti in un nuovo filato, con il quale realizza morbidi e soffici prodotti a km 0, che comunica con uno stile accattivante e contemporaneo;
  • Mantero, azienda tessile a conduzione familiare fondata a Como nel 1902 e leader nella creazione, produzione e distribuzione di tessuti e accessori tessili di lusso dalla lunga storia artigianale, che si fonde oggi con un convinto impegno sul fronte della sostenibilità ambientale e sociale, anche in termini di trasparenza e tracciabilità della catena di produzione.

Green Fashion: la prossima edizione a novembre

Il corso è dunque tagliato su misura per un pubblico di aziende e addetti ai lavori in cerca di un agile aggiornamento o di un compendio sugli step necessari alla conversione dei processi aziendali; i temi trattati sono davvero trasversali, per questo Green Fashion risponde anche alle esigenze del più ampio pubblico di neolaureati in fashion studies e operatori della comunicazione e del marketing in cerca di un orientamento sulle migliori strategie per rilanciare in chiave green la propria azienda tessile o di moda.

Grazie alla possibilità di frequentare il corso anche in streaming e a lezioni erogate in modalità executive di venerdì e sabato, i partecipanti potranno calibrare la loro partecipazione secondo le loro esigenze, ottenendo al contempo una panoramica completa, puntuale, scientificamente verificata e aggiornata su tutti gli argomenti che verranno trattati nei 4 giorni di lezione.

La sede bolognese di Fondazione FRI apre le sue porte fisiche e le sue aule virtuali il 19, il 20 e il 26 novembre 2021 (a cui si aggiunge il workshop del 27 novembre in esclusiva per i partecipanti in presenza) per accompagnare i professionisti del settore nei loro peculiari percorsi di innovazione sostenibile!


Claudia D'Angelo
Responsabile dell’archivio di textile design e del progetto Punto Sostenibilità della Fondazione Fashion Research Italy di Bologna, è anche curatrice del percorso Archivi della Moda e del corso Green Fashion. Necessità e strumenti per una moda sostenibile, svolgendo anche attività di consulenza e di divulgazione per la costituzione e valorizzazione degli archivi di settore. È stata inoltre responsabile dell’archivio digitale di Aeffe Fashion Group, di cui ha curato la prima costituzione. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Bologna ed è stata Visiting PhD presso l’Harvard University (USA), conducendo attività di ricerca sui temi della moda e dell’arte contemporanea.

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