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Fashion Journal

Archivi Moda

Con il terzo appuntamento di “Archivi della moda” acquisisci le competenze trasversali per valorizzare i materiali storici aziendali

Si apre il nuovo anno e ricominciano i corsi brevi che Fondazione FRI dedica agli Archivi della moda: un percorso cadenzato in sei appuntamenti attraverso cui fare proprie le competenze e le conoscenze di contesto necessarie a chi si appresta a gestire e valorizzare un archivio di settore. Dal 9 all’11 febbraio sarà la volta di Archivi della Moda. La conservazione e l’esposizione dei materiali, un concentrato di interessanti confronti con alcuni dei più importanti professionisti del settore di caratura internazionale, che aiuteranno i partecipanti a orientarsi intorno a questi temi così cruciali.

Dalle nozioni base di conservazione e restauro dei materiali tessili…

Lavorare in un archivio d’impresa moda significa anche prendersene cura e per farlo si rendono quotidianamente necessarie azioni di salvaguardia e di condizionamento che è bene far proprie per prolungare la vita dei diversissimi oggetti che di norma popolano questo genere di istituzioni: dagli abiti agli accessori, dai disegni tessili ai lucidi per la stampa, dalle fotografie alle cartelle colore. Una varietà di materiali che è necessario saper trattare nel modo più corretto, per essere pronti a intervenire nel caso di danni o problemi di facile risoluzione.

Per questo, il corso in partenza il prossimo 9 febbraio dedicherà diverse ore di lezione frontale alle nozioni base di conservazione e restauro dei materiali tessili e degli abiti antichi e moderni, attraverso le indicazioni e le esperienze che verranno condivise da Simona Fulceri, restauratrice tessile del Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti e consulente dell’Heritage Department di Versace — di cui avremo anche il suo direttore Antonio Masciariello tra i docenti — e di Elisa Zonta, restauratrice tessile e consulente del Museo del Tessuto di Prato e dell’Associazione Germana Marucelli. Due importanti professioniste che, attraverso il racconto del loro lavoro quotidiano, daranno utilissime informazioni su come gestire i tessili in piano e quelli di natura volumetrica, rendendo i corsisti consapevoli anche nella selezione degli strumenti e dei materiali necessari.

Non esistono regole generiche da applicare alla collocazione e al trattamento del posseduto, anche perché non tutti i capi di abbigliamento vanno trattati allo stesso modo: ad esempio, sarà opportuno conservare un capo in lana su una superficie piana, così come, al fine di mantenere il più possibile le sue forme originali, è preferibile riporre un abito del XIX secolo in apposite scatole rivestite di carta velina acid-free. Restano invece sempre valide le accortezze volte a evitare ogni stress ai materiali, quali controllo dei valori di luce, temperatura e umidità: certamente le armi migliori per garantire la durata dei tessili in generale. Quando i danni sono consistenti è certamente consigliabile rivolgersi a un restauratore professionista, ma per piccoli strappi sulla carta o sul tessuto si può agire autonomamente seguendo le indicazioni che verranno date in questa prima parte del corso.

…Al workshop sull’esposizione dei materiali d’archivio

L’argomento che occuperà la seconda parte, attraverso la lezione di Monica Brannetti, heritage & archive manager di BVLGARI e il workshop curato dalla heritage manager e fashion curator Alessandra Arezzi Boza, sarà la progettazione e l’organizzazione di un evento espositivo a partire da materiali d’archivio: un vero serbatoio di possibilità per brand e possessori di archivi storici. La creazione di una mostra infatti prevede sempre l’innesco di una macchina complessa, che necessita di conoscenze specifiche sui materiali, sugli abiti o sugli accessori da esporre, ma anche di competenze più trasversali, in grado di coniugare gli aspetti tecnici dell’allestimento e del disbrigo delle pratiche assicurative con la conoscenza dei contesti storici in cui gli oggetti in mostra si troveranno a convivere temporaneamente o ad essere raccontati.

Uno strumento a cui i brand sembrano ricorrere sempre più di frequente: possedere un heritage e quindi poter vantare un passato imprenditoriale più o meno lungo, unitamente alla celebrazione dell’unicità dei propri prodotti, costituisce la principale leva per investire nella realizzazione di un evento espositivo, che contribuirà a radicare il proprio posizionamento presso il pubblico di riferimento. Il workshop finale condotto da Alessandra Arezzi Boza, riservato ai soli partecipanti in presenza, è strutturato come una lezione interattiva che passerà in rassegna tutti gli aspetti propedeutici alla fase organizzativa di una mostra di questa natura e al contempo alla sua valorizzazione, attraverso un complesso di iniziative corporate volte a trasmettere il corretto messaggio curatoriale.

Tutti aspetti che verranno approfonditi e analizzati nel loro complesso durante il corso Archivi della moda. La conservazione e l’esposizione del materiali il 9 e 10, a cui si aggiunge il workshop dell’11 febbraio 2022, in presenza e in streaming, nelle aule fisiche e virtuali di Fondazione Fashion Research Italy.


Claudia D'Angelo
Responsabile dell’archivio di textile design e del progetto Punto Sostenibilità della Fondazione Fashion Research Italy di Bologna, è anche curatrice del percorso Archivi della Moda e del corso Green Fashion. Necessità e strumenti per una moda sostenibile, svolgendo anche attività di consulenza e di divulgazione per la costituzione e valorizzazione degli archivi di settore. È stata inoltre responsabile dell’archivio digitale di Aeffe Fashion Group, di cui ha curato la prima costituzione. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Bologna ed è stata Visiting PhD presso l’Harvard University (USA), conducendo attività di ricerca sui temi della moda e dell’arte contemporanea.

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