Fashion Journal

E-Commerce Fundamental

Giuseppe Zanotti: un’alchimia di artigianalità e innovazione

Per oltre 10 anni lavora per altri brand, rispettando i limiti che altri imponevano alla sua creatività fino a quando, nel 1994, decide di lanciare il proprio marchio imponendosi sul mercato con un tocco unico e innovativo, riconoscibile dai buyer e dai consumatori. Un’alchimia di intuito e tecnica che ne ha caratterizzato le collezioni dalla prima “scarpa gioiello” fino alle nuove sneakers in linea con il proprio codice genetico di interventi decorativi grafici, strass e cristalli.

Parliamo di Giuseppe Zanotti, fondatore dell’omonimo brand di luxury shoes internazionalmente riconosciuto per il savoir faire made in Italy che ne ha reso le calzature le più desiderate dalle celebrities di tutto il mondo. Da Lady Gaga a Rhyanna, da Kim Kardashian a Paris Hilton fino a Kanye West e Beyoncé, molte sono le star che non hanno resistito alla tentazione di indossare modelli custom made by Giuseppe Zanotti o, come Jennifer Lopez, di creare una personale collezione.

A 25 anni dalla nascita, la griffe di San Mauro Pascoli, ormai presenza fissa sui red carpet internazionali, è presente in 75 paesi e persegue un’importante strategia omnichannel integrando le oltre 100 boutique monomarca con un online store in forte sviluppo che si avvale inoltre di partner di vendita, social media e collaborazioni con gli influencer del momento.

Ne parliamo con Debora Pinna, WW E-commerce & Digital Director di Giuseppe Zanotti che, nella seconda edizione di Fashion E-Commerce Management coinvolgerà i corsisti in un project work volto a mettere in pratica quanto appreso su questi temi durante le lezioni. In aula, professionisti ed esperti di ciascun settore introdurranno i partecipanti alle dinamiche dell’e-business e del marketing per l’articolato panorama degli online store di moda.

Come si coniuga l’anima sartoriale del brand con le odierne dinamiche digital (es: see now buy now) e le nuove tecnologie (es: stampa 3D)?

Sicuramente il Digital ha bisogno di velocità, quindi è fondamentale avere la capacità di mettere a disposizione del cliente il prodotto al momento giusto, senza lunghe attese. Avere la produzione “sotto casa” è un grande vantaggio se sfruttato adeguatamente, permette di avere grande flessibilità rispetto alle richieste del cliente. Naturalmente è stato necessario creare le adeguate modalità di interazione tra il mondo e-commerce, il mondo della produzione e l’intera filiera.

Quanto è stato importante predisporre una strategia di integrazione dei touch point online e offline?

Fondamentale e, ammetto, non facilissimo. Ad oggi siamo in grado di spedire da tutte le nostre Boutique ai clienti E-commerce e vice versa, questo permette di alzare il livello di servizio al cliente finale oltre che a creare sinergie ed efficienze tra dipartimenti che fino a quel momento lavoravano in maniera autonoma.
Ma la sfida numero uno, questa volta, non è stata la tecnologia quanto il cambiamento nella cultura aziendale che qualsiasi progetto basato sull’omnicanalità impone.

Come state sfruttando le opportunità dell’ecosistema digitale per fare branding?

Cerchiamo di creare delle sinergie tra i diversi canali digitali: considerando che sempre di più gli utenti utilizzano più touch points prima di arrivare alla conversione, è importante essere presenti su tutti i canali nessuno escluso. Tra gli strumenti principali: Display Adv, SEM, Remarketing, Influencer, Social Media Adv e Content Placement.

Qual è la vostra strategia di copertura mondiale?

È essenziale adottare una differenziazione per aree geografiche impiegando i canali idonei per raggiungere il target desiderato nei paesi e mercati di riferimento. Giuseppe Zanotti, per esempio, utilizza i circuiti Google e Facebook in occidente e Baidu e WeChat in Cina.

Quale strategia predisponete a supporto delle vendite on-line “indirette” (es: Ynap, Zalando, Farfetch, Amazon Moda)?

Con questi partner e, più in generale, con tutti i publisher della nostra rete di affiliazione, cerchiamo di instaurare una relazione franca e di mutuo guadagno, basata sul rispetto delle regole (es. accordi sulle modalità di spedizione, policy di reso, etc.) e su un costante scambio di informazioni, quindi premiando con iniziative dedicate o remunerazioni più importanti i partner che apportano maggior valore al Brand.

Come è cambiato il rapporto con il cliente dopo l’adozione di strumenti integrati come il CRM?

Oggi sfruttare al meglio il nostro sistema di Customer Relationship Management (gestione delle relazioni con i clienti) nel mondo e-commerce è sicuramente uno dei temi più caldi. Stiamo lavorando per adottare un approccio sempre più data-oriented che, grazie ad algoritmi di ultima generazione (machine learning), ci permetta di indirizzare contenuti sempre più specifici, non più una comunicazione standardizzata quindi ma differenziata in base alle preferenze ed esigenze del singolo.

Qual è per Giuseppe Zanotti il ruolo dei social media?

Per noi, il ruolo del social si è sempre discostato dal semplice strumento di comunicazione. Li utilizziamo a supporto dell’e-commerce e delle nostre boutique, per fidelizzare i nostri clienti più affezionati tramite inviti ad eventi esclusivi e per avvicinare utenti selezionati al mondo del Brand. Il focus principale resta la comunicazione, ma non si limita solo a quello.

Quanto contano le collaborazioni con gli influencer in termini di brand reputation?

Il segreto è individuare un influencer con caratteristiche fortemente affini a quelle del Brand di cui diventa quindi un amplificatore del messaggio pubblicitario, per far conoscere alla propria community un nuovo prodotto con un linguaggio in linea con il target di riferimento. Quando la scelta è corretta, i risultati sono strabilianti, come accaduto tra Giuseppe Zanotti e Zayn Malik, G-Dragon e JLo i cui post mantengono tutt’ora il primato del successo di Twitter. Per dare un’idea, riceviamo ancora richieste per le scarpe che producemmo con Kanye West nel 2012.


Elisa Cristiani

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