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Fashion Journal

Stampa Tessile

Con Simone Guidarelli alla Milano Design Week

Luciana Litizzetto, Giovanni Gastel, Cristina Lucchini, Paola Barale, Barbara Snellemburg, influcencer e designer della moda e degli interni. Tutti, ma proprio tutti i volti noti, compreso quello che ha portato l’arredo a diventare spettacolo mediatico, Paola Marella.
Non potevano mancare a Milano mercoledì 18 aprile alla boutique No. 30 di via della Spiga, per salutare il debutto, nel design d’interni, con il progetto di tessuti da parati WallDesign, dello stylist più quotato della fashion System, Simone Guidarelli.

E lui era lì. Pronto a salutare e farsi un selfie insieme agli ospiti sul magico sfondo del suo tessuto da parati e realizzato in jacquard dall’azienda San Giorgio: un vero e proprio “arazzo” moderno, brulicante di garofani dai quali fanno capolino struzzi impettiti che sembrano strizzare l’occhio a chi li guarda.

IL MAGICO MONDO DI SIMONE GUIDARELLI

È un mondo quello di Simone Guidarelli che prende forma, colori e materia e che sembra uscire dalle copertine dei giornali più glamour, per i quali lavora, e si fa per la prima volta realtà.
È un concept forte il suo. Non ha paura di osare, di creare una serie di varianti colori che uniscono il romanticismo al pop, secondo una formula che è poi la firma del suo stile.

L’evento è stato il coronamento di un lungo percorso preannunciato con una serie di videoclip, in cui una splendida Beatrice Brusco appare intenta a dipingere, a telefonare o a sorseggiare un cocktail, immersa tra ombrelloni e sdraio con gli immancabili struzzi.
Pareti, oggetti e vestiti sono rigorosamente ricoperti in wallpaper by Guidarelli.

Una atmosfera straniante, immersiva, che fa della realtà un sogno ad occhi aperti e per questo, dopo pochi secondi dalla pubblicazione sui social dei video, è stato un boom di like.
I suoi ammiratori (Guidarelli conta oltre cento mila follower sul suo canale Instagram) hanno così coronato l’attesa di poter immergersi anche loro in quel magico mondo e toccare con mano quei tessuti d’arredo fatti apposta per vestire le case di sogni e colori.

L’INCONTRO CON IL FONDO RENZO BRANDONE

Wallpaperdesign è un progetto ambizioso che ha impegnato Guidarelli nell’ultimo anno in un percorso di ricerca che potesse coniugare la sua passione per il design alla sua professione, che lo vede da sempre impegnato tra top model e fotografi di fama internazionale.

Nella sua ricerca della qualità e dell’idea non scontata, ha incontrato il suo punto di partenza nel fondo tessile Renzo Brandone. Un fondo che vanta oltre trentamila disegni ed è custodito nella Fondazione Fashion Research Italy di Bologna, voluta dal cav. Alberto Masotti.

Lo stylist si è aggirato negli ambienti dei caveau dell’archivio della Fondazione, che quel patrimonio custodisce e valorizza, e tra i 30.000 disegni a disposizione ne ha individuati tre, antichi e bellissimi. E poi come un mago, con la bacchetta del suo genio, li ha fatti rivivere in un mood contemporaneo e fresco.

Per me la ricerca è tutto. Avrei potuto far disegnare un pattern dal nulla o cercarlo sulla rete. Ma questo non sarebbe stato fare ricerca. Questa deve trovare invece il tempo e lo spazio che le servono, solo così si può veramente creare. La ricerca presuppone che si abbia voglia di conoscere cosa si è fatto prima di noi, avere punti di riferimento culturali. Tutto questo è possibile grazie a realtà come la Fondazione. Lì ho trovato la mia ispirazione. Ho passato giorni a vedere, vedere e ancora vedere e poi toccare con mano e sentire l’emozione che si prova nello sfiorare un tessuto antico. Volevo che nel mio progetto ci fossero anche quelle sensazioni tattili che mi avevano guidato nella scelta dei disegni. Ecco perché ho optato per dei tessuti jacquard e non per delle semplici e più scontate carte da parati

, conclude Guidarelli.

SIMONE GUIDARELLI PER K-WAY: LA LIMITED EDITION

Ma non finisce qui. L’incontenibile creatività dello stylist ha fatto di quell’intreccio di garofani e struzzi una Limited Edition per K-Way da lui firmata e lanciata nella stessa occasione meneghina in due varianti colore.

Insomma: dalle pareti per ritornare agli abiti. È un modo per chiudere un cerchio, dove sempre di più il mondo del design si contamina con quello della moda.
E in questo, a giudicare dai risultati, Guidarelli è un maestro.


Fabio Massaccesi

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